“Guardare il soffitto” è un progetto elaborato nel periodo della quarantena. L’idea parte dalla curiosità personale dell’autrice precedente al lockdown sul fenomeno degli Hikikomori. Questo termine giapponese è usato per riferirsi a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale. I disturbi mentali che si vanno ad approfondire su dei testi, sulla rete, sulle testimonianze dirette, la maggior parte delle volte, lasciano al lettore quella sorta di sensazione di riconoscimento. Naturalmente perché in ognuno di noi esiste una sfumatura di qualsiasi nevrosi o psicosi che sia. Ed è per questo che è sempre molto pericoloso “farsi medico” semplicemente scorrendo l’elenco dei sintomi. “Guardare il soffitto” non è la storia di un Hikikomori ma nasce dalla spinta nata dallo sviluppo di quelle letture su questo fenomeno.
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