La Sonata Barocca Italiana
Chiesa Scozzese - St.Andrew's Church of Scotland via XX Settembre 7, 00187 Roma otland
Roma,via XX Settembre 7
00187
Italia
Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti AMRDS

Organizador

Alberto Vitolo/Mirco Roverelli

La Sonata Barocca Italiana

26 mayo 2024 - 19:00
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La Sonata Barocca Italiana

Alberto Vitolo, Violoncello da Spalla
Mirco Roverelli, Pianoforte
*Prime esibizioni assolute del Violoncello da Spalla sul territorio italiano





Musiche di A.Scarlatti, B.Marcello, D.Scarlatti, A.Vivaldi

Detalles del Evento

La Sonata Barocca Italiana

Alberto Vitolo, Violoncello da Spalla
Mirco Roverelli, Pianoforte
*Prime esibizioni assolute del Violoncello da Spalla sul territorio italiano
*Il Maestro Vitolo suona uno strumento del Maestro Liutaio Alessandro Visintini

Programma:
Alessandro Scarlatti
Sonata n. 1 per Cello e pianoforte (cembalo)

Domenico Scarlatti
Sonate K 9 / K 64 in Re

Benedetto Marcello
Sonata n.2 per cello e pianoforte (cembalo)

Domenico Scarlatti
Sonate K 202 / K 322 in La maggiore

Antonio Vivaldi
Sonata KV 43 n.3 per cello e pianoforte (cembalo)

Note sul Violoncello da Spalla

‘Fra il XVII sec. e la prima metà del XVIII, il Violoncello da Spalla era uno strumento popolare fra i violinisti, se non altro per l’estensione di opportunità che offriva loro.

Lo usavano per suonare la linea del basso, accompagnamenti ed anche parti obbligate solistiche. I compositori scrissero sonate e concerti per questo strumento o che vi potessero essere suonate ed era molto usato come strumento obbligato in arie di cantate da chiesa o da camera.

I violoncellisti/violinisti del nord italia viaggiavano tutta l’Europa. In Catalogna lasciarono le loro tracce Caldara, Bononcini e Dall’Abaco. La violinista, violoncellista da spalla e ricercatrice Diana Roche di Barcellona sta compiendo una ricerca riguardo ad una vasta produzione di cantate da chiesa di compositori catalani che impiegavano regolarmente il violoncello piccolo a cinque corde in parti solistiche e obbligate fra il tardo XVII e la metà del XVIII secolo.

Abbiamo ancora nei musei alcuni strumenti molto simili al violoncello da spalla che usiamo oggi. Quelli costruiti da Johann Christian Hoffman, amico e liutaio di Johann Sebastian Bach, sono soltanto i più famosi e pertinenti. Abbiamo notizia di cinque di questi strumenti: sfortunatamente due sono stati persi durante la guerra. Di quelli tuttora esistenti, uno è a Lipsia, uno a Bruxelles e uno a Berkeley. Uno di questi cinque figura nell’inventario alla morte di Carl Philip Emanuel Bach, e un altro è stato proprietà del Thomaskantor fino alla seconda guerra mondiale’.

Daniela Gaidano

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