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Articolo Tracce di Jazz
C’è chi sostiene che il jazz trovi la sua vera dimensione soltanto nel concerto, mentre i dischi registrati non siano che la cattura di un momento, un’istantanea destinata a cambiare solo che fosse scattata un giorno dopo. Se c’è una parte di verità in questo pensiero, senza le registrazioni non potremmo neanche rivivere “quel” momento e, soprattutto, ai fini che qui contano, non avremmo da rimirare (ed ascoltare) questa fotografia di un pomeriggio di ottobre 2019 trascorso a Bari al Mast Studio da Dado Moroni, Giovanni Scasciamacchia e Giuseppe Bassi. Il titolo “Swinging in friendship” (abeat records) promette già tutto ciò che ci si può aspettare: swing e amicizia, ovvero un piccolo viaggio nella tradizione del jazz fra standards di varie epoche, compiuto da un gruppo di amici riuniti senza alcun particolare programma predefinito, solo con l’intento di suonare insieme, decidendo sul momento che cosa. Quello che posso aggiungere, dopo avere convissuto per alcuni giorni con queste note, è l’impressione che il rapporto umano fra musicisti abituati a frequentarsi da tempo, si sia trasferito a pieno nella musica, assumendo la forma di un dialogo di volta in volta frizzante, scatenato, meditativo e riflessivo, che coinvolge inevitabilmente l’ascoltatore in questo gioco di rimbalzi emotivi.
E’ conosciuto l’amore di Moroni per il jazz della consolidata tradizione, e la datazione dei brani scelti, che non eccede gli anni ’50, conferma questa sua attitudine, anche se poi la gamma espressiva messa a disposizione del trio dal pianista genovese in queste riletture spazia fra molti registri, dal quello narrativo alla pura dinamica fino al versante lirico, assicurando nell’interplay con contrabbasso e batteria una continua scoperta fitta di invenzioni.
Si inizia dal 1930 con l’eleganza del tema di “Love Walked In“(1930) di George Gershwin dove è chiaro che all’opera è un vero trio e non un pianista con sezione ritmica, passando in rassegna, a folle velocità, uno dei brani più noti di Gigi Gryce “Minority“, con un finale riservato ad un notevole solo della batteria, la fascinosa ballad “I thought about you” di Jimmy Van Heusen, e l’omaggio a Billy Strayhorn con la splendida “Lotus blossom“, il brano che costituiva un enigma per lo stesso Duke Ellington, spesso interpretata da Moroni anche in altri contesti. Quindi il be bop di Charlie Parker e la sua “Cheryl” ed ancora più indietro nel tempo, una estesa e spumeggiante “Alone Together“, composta da Arthur Schwartz per il musical Flying colors diretto da Jean Sargent divenuto uno standard del jazz dopo l’interpretazione di Artie Shaw nel 1939.
Ho lasciato per ultimi i due brani che preferisco: sono entrambe ballads, nelle quali il trio esprime nel modo migliore la proria vena lirica. “Love dance” del compositore brasiliano Ivan Lins, ha uno di quei temi che ascolteresti sempre, nei momenti felici come in quelli tristi, ed uno sviluppo affidato all’alternanza fra pianoforte e contrabbasso sul ritmo leggermente tinto di samba. E “Never let me go” scritto da Jay Livingston & Ray Evans per la pellicola del 1956, “The scarlet hour” , un noir interpretato da Carol Ohmart, Tom Tryon, Jody Lawrance e Elaine Stritch e diretto da Michael Curtiz. Moroni Scasciamacchia e Bassi riescono a ricreare in modo esemplare, con i loro strumenti, l’intensità emotiva di una vicenda come quella al centro nel film, una storia di amore e dramma.
https://traccedijazz.com/2021/05/24/dado-moroni-giovanni-scasciamacchia-giuseppe-bassi-swinging-in-friendship/