Il lavoro di OPERABIANCO nasce da processi di costante trasmissione tra i due autori: una coreografa e un regista/artista visivo si scambiano materiali e questioni che, a loro volta provengono da altri autori, artisti, opere.
La citazione è per OB il mezzo di conoscenza e connessione profonda con ciò che, fuori portata, non c’è più o non c’è qui.
Allo stesso modo, la citazione è paradigma della costruzione scenica: nel progetto Trickster è il centro del discorso compositivo, il mezzo per ricreare un linguaggio sul filo sottile tra la copia conforme e la necessità di rompere la struttura formale, dando spazio alla forza vitale del mo(vi)mento.
La trasmissione qui è doppia, o tripla (se si considera il passaggio dei materiali al performer) e genera un gioco di specchi, allargato agli osservatori: in questa occasione a Tuscania si condivideranno le fonti e le tecniche che nella performance non saranno più visibili se non nell’eco del corpo del performer.
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