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MAESTRALE – IL DISCO
Undici brani, anticipati nei mesi scorsi dai singoli “Controvento” e “Cometa”, seguiti dal terzo estratto “La Luce della Luna”, in cui Il Muro del Canto continua la sua evoluzione stilistica e comunicativa mantenendo evidenti i propri tratti distintivi. Introduce, più che in passato, elementi di rinnovamento sia nel linguaggio che nell'approccio musicale. La forza del dialetto romano, presente anche in molte tracce di questo quinto capitolo, cede talvolta il passo all'italiano.
“Maestrale” è un album all'insegna del cambiamento, dalla nuova etichetta Fiori Rari che supporterà la band in quest’avventura, al fortunato innesto in pianta stabile del chitarrista Franco Pietropaoli, che s’è occupato anche della produzione in studio del disco.
Anche artisticamente la band presenta diverse innovazioni: per la prima volta Alessandro Pieravanti, solitamente voce narrante e batteria, propone due brani cantati e, come in un gioco di scambio di ruoli, Daniele Coccia Paifelman recita l'introduzione. Alessandro Marinelli, che siamo abituati a vedere alla fisarmonica, in “Maestrale” spesso si siede alle tastiere.
Le canzoni sono state composte, arrangiate e suonate in aperta campagna, fra il 2020 e il 2022: questa scelta ha influito notevolmente sulla forma e i contenuti del nuovo materiale proposto. “Maestrale” è intriso d'aria, fuoco, acqua e terra. L'uomo e la sua libertà sono il fulcro intorno al quale ruotano le immagini e i personaggi delle dodici storie proposte. Il rapporto dell’essere umano con la vita e la natura diventa quindi un filo rosso che lega le canzoni di “Maestrale”. Lo stesso titolo sottolinea quanto sia un disco guidato da un vento, che porta il bel tempo e che etimologicamente si pensa sia preso dall’appellativo dato alla città puntata dalla rosa dei venti a Nord Ovest: Roma Magister Mundi.
BIOGRAFIA
Il Muro del Canto è una voce popolare senza tempo.
È l'inno alla terra, il disincanto, la serenata. È un canto accorato di lavoro, è la ninna nanna antica. È un progetto musicale che commuove, risveglia e infuoca gli animi. Fa piangere, sorridere e danzare.
L'Ammazzasette (2012, Goodfellas) è il primo album ufficiale e segue il percorso iniziato nel 2010 con il singolo Luce Mia e poi con l'Ep di sei tracce Il Muro Del Canto. Un disco che mostra un universo culturale con le radici ben piantate nei marciapiedi della Capitale: sedici tracce che proiettano l'ascoltatore in un viaggio senza ritorno, tra le storie e i personaggi di una grande e decadente giostra.
Dal disco sono tratti tre video, tutti con la regia di Carlo Roberti per Solobuio Visual Factory (già regista di Spiritual Front, Ardecore, Surgery, Dope Stars Inc). Il primo è stato La Spina, al quale sono seguiti quelli di Cristo De Legno e di Chi Mistica Mastica, tutti legati da una narrazione comune. L'Ammazzasette è stato un debutto straordinario, con oltre 3.000 copie vendute.
Il disco è stato recensito dalle più importanti testate musicali: Mucchio, Blow Up, Rockerilla, XL di Repubblica e anche da quotidiani e magazine nazionali, come il Venerdì di Repubblica, La Stampa, il Manifesto. Il disco è stato presentato anche in molte trasmissioni di qualità, come Radio 2 Twilight, Radio 3 Alza Il Volume, Radio 1 Stereonotte e Isoradio Rai che, oltre ad averli intervistati nella trasmissione Casello Casello, ha anche trasmesso un intero concerto, nella trasmissione Concerti In Sicurezza. Anche Radio Popolare Network ha dedicato loro un grande spazio, trasmettendo un loro concerto registrato a Villa Ada - Roma Incontra il Mondo. Il programma televisivo Cool Tour di Rai 5 ha dedicato all'IMDC un ampio servizio.
Nell'aprile del 2012, Il Muro del Canto, insieme ad Ardecore e Bandajorona, partecipa alla prima raccolta della canzone romana del nuovo millennio, rigorosamente in vinile, Mamma Roma Addio. Il disco ottiene recensioni nazionali su Repubblica, il Messaggero, Sette del Corriere della Sera. Repubblica.it gli dedica un servizio, completo di streaming dei brani.
Nel dicembre del 2012, Il Muro del Canto partecipa a un concerto all’interno del Carcere di Rebibbia. Un concerto speciale, voluto e organizzato dal Traffic Live Club di Roma e dal responsabile delle relazioni della Casa circondariale maschile di Rebibbia. Non sarà la sola volta nella quale il gruppo porterà le proprie storie di fronte a un pubblico di detenuti: accadrà in altra due occasioni, di nuovo al Carcere di Rebibbia e poi a Regina Coeli. Il tour di presentazione de L’Ammazzasette è di oltre 100 concerti tra cui Arezzo Wave Love Festival, Etruria Eco Festival, Roma Incontra il Mondo, Genius Loci:
Il 29 ottobre 2013, Il Muro del Canto dà alle stampe il secondo album Ancora Ridi. Il missaggio è affidato a Tommaso Colliva (Muse, Afterhours, Calibro 35), che lo realizza mescolando il dialetto romano con chitarre rubate alla migliore tradizione d'oltreoceano, atmosfere western in stile Morricone e una fisarmonica spiccatamente folk, creando un impasto sonoro che conferma il sound originale e già distintivo della band. Il disco è presentato con due concerti a Roma entrambi Sold Out: Circolo degli Artisti e Nuovo Cinema Palazzo. Anche Ancora Ridi ottiene grandi riscontri sulla stampa nazionale, tra cui Il Fatto Quotidiano, XL, Il Mucchio, Blow Up, Rumore, Il Corriere dello Sport, Il Messaggero. Il disco è stato presentato a Wake Up Revolution su RadioRai2, live all’Auditorium Demetrio Stratos di Popolare Network, a Radio3 Alza Il Volume e Radio1 Stereonotte.
Insieme agli Assalti Frontali, Il Muro Del Canto incide Il Lago Che Combatte e ne realizza un video, a sostegno delle iniziative cittadine per rendere pubblico il parco che ospita l'unico lago naturale di Roma, nato a seguito di un abuso edilizio avvenuto vent'anni prima. Il video raggiunge in una settimana circa 200.000 visualizzazioni su Youtube. La causa ottiene un servizio a Chi L'Ha Visto? di Rai 3 e diversi passaggi su Blob, Rai 3. Nell’aprile del 2015 esce Figli Come Noi, brano e video legati al tema degli abusi compiuti dalle forze dell'ordine in Italia. Il video (regia di Marcello Saurino) è stato realizzato in collaborazione con ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa). Hanno accettato di partecipare al video Assalti Frontali, Boris Sollazzo, Chef Rubio, Don Pasta, Elio Germano, Giulia Bosetti, Ignazio Oliva, Luca Bertazzoni, Michele Alhaique, Piotta, Stefano Fresi, Valerio Di Benedetto, Zerocalcare. Il video è stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia del 2015, insieme a Chef Rubio, Zerocalcare e Rudra Bianzino. Dell’iniziativa hanno parlato molti media, tra cui TG 3 Nazionale, RaiNews24, Il Fatto Quotidiano.
Durante il tour di Ancora Ridi, IMDC ha stretto numerose collaborazioni artistiche, tra le quali quelle con le Bestie Rare e Colle Der Fomento. Suona sul palco del Primo Maggio di Taranto, insieme ad artisti del calibro di Caparezza, Subsonica e Marlene Kuntz.
Ancora nel 2015, Il Muro del Canto arrangia il primo singolo dell'ultimo disco di Piotta, 7 Vizi Capitale, apparendo anche nel videoclip.
A settembre 2015, Rai 3 utilizza dei loro brani per la colonna sonora di una puntata de I Dieci Comandamenti. L’episodio in cui sono presenti è Arrivederci Roma, (brano che chiude Ancora Ridi), suonata dal gruppo durante i titoli di coda, in un vero e proprio videoclip. Rai1, nel corso della trasmissione I Giganti, li chiama a rappresentare la musica del Lazio.
Nel 2016 IMDC è tra i 10 Finalisti per il Premio Amnesty International 2016 - Una Voce per La Libertà, grazie al brano Figli Come Noi.
Il Muro del Canto torna con il terzo e attesissimo lavoro in studio, Fiore De Niente. La band romana propone un album che mette in evidenza i propri tratti distintivi e, allo stesso tempo, introduce novità sia nella lirica che nella realizzazione degli arrangiamenti. Continua la ricerca di un linguaggio nudo e reale che prende nettamente e volutamente le distanze dagli artifici comunicativi del cantautorato contemporaneo. La forza del dialetto capitolino, che da sempre nutre le salde radici della band, emerge chiaramente fin dal titolo: un omaggio alla tradizione canora romana descritta con tutta la disillusione e la rabbia dell’uomo che vive nel presente. Il suono si compone di molteplici sfumature che vanno dal folk americano al blues più ruvido, dal sound irish alle colonne sonore marcatamente western di Ennio Morricone, passando attraverso melodie familiari agli chansonnier francesi che, annerite, romanizzate e spinte verso il rock arrivano a lambire il punk. La voce è quella potente e profonda di Daniele Coccia che trascina l'ascoltatore nel suo mondo a tinte scure; batteria, percussioni e voce narrante sono di Alessandro Pieravanti; la chitarra acustica è quella delle ritmiche solide e distintive di Eric Caldironi; al basso la fantasia di Ludovico Lamarra; ruvida e graffiante è la chitarra elettrica di Giancarlo Barbati Bonanni; la fisarmonica dà voce alle melodie senza tempo di Alessandro Marinelli. Ospite insostituibile del sestetto romano, Andrea Ruggiero al violino.
Fiore De Niente è una contraddizione in termini. Il fiore, massima espressione della vita di una pianta, si contrappone all’idea del niente e del vuoto. Il risultato è una riflessione legata al tempo che stiamo vivendo: si esalta la capacità dell'individuo di fiorire anche nelle condizioni limitanti e opprimenti che la realtà di tutti i giorni ci impone.