Persa in mezzo al mare ad aspettare, isolata, a tutti gli effetti isola, perché il
mare ogni giorno cresce e cancella le spiagge di Itaca, a cui nessun Nessuno
sembra oggi interessato ad approdare, Penelope è una donna/isola, avvolta
e imprigionata nel filo che tesse dal giorno in cui è rimasta sola.
Prendendo le mosse da questo incipit, lo spettacolo si sviluppa come un
surreale, clownesco, poetico diario di un archetipo in crisi d’identità, per
scoprire, forse, il senso della sua esistenza, a dispetto delle mode e
quindi, a maggior ragione, essenziale come alternativa allo status quo.