Primo studio della “Leggenda del grande inquisitore” da I fratelli Karamazov di Dostoevskij
Lo studio parte dal trasalire di una voce nel brusio di una sala e coincide con un’apertura dello spazio scenico che accoglie il pubblico sul palco come testimone di un accadimento sospeso tra il racconto e l’incarnazione drammatica. Gradualmente, passo dopo passo, attraverso un’intensificazione del dialogo attoriale, con Gaetano Ventriglia che si ritrova nei panni di Ivan Karamazov e Silvia Garbuggino in quelli del fratello Alesa intenti a discutere in una taverna, il loro confronto slitta in modo inaspettato nel vortice di quella Leggenda che è rimasta conficcata nel tempo come una scheggia profetica che nessuna interpretazione è mai riuscita del tutto a esaurire. Il titolo è un verso da Poesia ininterrotta di Paul Eluard. In un nostro spettacolo del 2017 era Don Chisciotte a pronunciare queste parole in un discorso che da allora non si è mai fermato.
BIOGRAFIA
La Compagnia Garbuggino–Ventriglia è stata fondata nel 2002 da Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia. Ispirandosi a un teatro puro e visionario fondato sulla drammaturgia dell’attore, la compagnia si è dedicata soprattutto all’attraversamento scenico della grande letteratura (Dostoevskij, Cervantes, Pasolini) e del grande teatro (Cechov, Shakespeare).
“Gaetano Ventriglia e Silvia Garbuggino sono l’incarnazione impossibile del teatro che non ha carne, il teatro fantasma che appare come un sogno e lascia interdetti come di fronte a una visione, il teatro che trattiene – appunto– e che dell’intrattenimento non sa proprio cosa farsene.”
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