Rebecca, una donna brutta, proprio brutta, racconta la sua storia. I temi sono l’emarginazione, la difficoltà di liberarsi da stereotipi e pregiudizi. La mostruosità fisica di Rebecca rivela mostruosità più profonde e nascoste dell’animo umano. Il pubblico partecipa alla narrazione nel buio, quel buio “buono” che non giudica, in cui Rebecca può entrare senza paura, inteso come dimensione capace di aumentare la capacità percettiva dello spettatore, l’intimità della relazione tra attori-spettatori.
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