Yahya Hassan, una voce dal Nord
Fabbrica del Vapore - ex cisterne
Milano,via Procaccini 4
Italia
TEATRO ARSENALE

Organizador

Giovanni Di Piano, Luca Fusi, Giuseppe Guerrieri

Yahya Hassan, una voce dal Nord

4 noviembre 2023 - 21:00
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Quattro generazioni in scena - regista e attori di Teatro Arsenale - si confrontano con Yahya Hassan, giovane poeta apolide palestinese, con passaporto danese, misteriosamente scomparso a soli 24 anni.
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Detalles del Evento

prima nazionale assoluta

poesie Yahya Hassan
traduzione Bruno Berni
musica György Ligeti, Walter Prati
musicista Walter Prati
attori Giovanni Di Piano, Luca Fusi, Giuseppe Guerrieri
ideazione e regia Marina Spreafico
produzione Teatro Arsenale
presentato nell’ambito della rassegna SKETCHES 2023 alla Fabbrica del vapore

Molti anni fa, di passaggio da Copenaghen, restai meravigliata dal contrasto tra la folla dell’aeroporto, composta in grande maggioranza da stranieri immigrati con il relativo bailamme di lingue e bagagli caratteristici, e il lindore della città, la sua organizzazione, la sua apparente calma e compostezza. Mi chiesi allora dove fossero le voci nascoste di tutte quelle persone, che cosa dicevano, come suonavano e mi sembrò di essere immersa in un assordante silenzio fatto della somma di tutti quei suoni inudibili che pure sentivo.
Anni dopo ho scoperto Yahya Hassan, una di quelle voci, la voce di un grande poeta che sorgeva da quella moltitudine, una meteora sonora che illuminava quel cielo per poi spegnersi velocemente.
Yahya Hassan condivide il destino delle grandi sensibilità giovanili. Come una vampata di fuoco nasce e subito muore, lasciando dietro di sé una testimonianza fatta di suoni, versi, parole, dolore e forse speranza, di poesie scritte, tutte, con le lettere maiuscole, a testimoniare la loro forza di urlo. Potremmo assimilarlo ad Arthur Rimbaud per la forza del pensiero, della necessità poetica, dell’invenzione linguistica.

Morto ad appena 24 anni, dotato di un aspetto mite e quasi angelico, era nato in Danimarca nel 1995 da genitori palestinesi. Ebbe un’infanzia travagliata, conobbe la violenza familiare, riformatori e delinquenza. Fu trovato morto nel suo appartamento in circostanze mai chiarite.
La sua raccolta di poesie “Yahya Hassan”, uscita in Danimarca nel 2013, ebbe un immediato ed inatteso successo. Fu in seguito stampata in 120.000 copie, una cifra enorme per un poeta debuttante.

Come dice Bruno Berni, suo traduttore in italiano, “le sue poesie sono un grido di accusa alla società che lo ha emarginato, ma anche alla generazione di immigrati mediorientali che lo ha preceduto, incapaci di integrarsi in una società in cui pure vive da decenni…. Di sicuro le poesie di Yahya Hassan fissano un nuovo standard letterario sia per la Danimarca multiculturale che per un panorama europeo in evoluzione”.
E ancora: ”… tradurre poesia è anche esperienza sonora ed emotiva. Un viaggio nell’anima di un altro popolo… . “Le poesie di Yaya Hassan, sono illuminanti per la questione immigrazione/integrazione.”

Le poesie di Yahya Hassan, edite da Rizzoli, sono presentate in forma teatrale per la prima volta in Italia.

Marina Spreafico.