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Si tratta di uno spettacolo di narrazione nato per dare continuitΓ ai laboratori teatrali condotti nell'ambito del progetto "Oltre l'orizzonte - Contro narrazioni dai margini al centro" con giovani musulmani di seconda generazione, i cosiddetti βnuovi italianiβ. Sono ragazzi e ragazze nati in Italia da genitori immigrati, la cui caratteristica comune Γ¨ quella di avere un'identitΓ ibrida: sono implicitamente chiamati a fare da ponte fra culture, tradizioni, valori diversi. In famiglia parlano una lingua, a scuola un'altra, mangiano cous-cous e frequentano Mc Donald, indossano con la stessa disinvoltura il velo o la minigonna.
Negli ultimi anni si Γ¨ diffuso il timore che proprio loro, a causa di questa vulnerabilitΓ che li renderebbe facilmente manipolabili, possano offrire terreno fertile al germe marcio del radicalismo; di contro, anche a causa dei social media, si Γ¨ sviluppata nell'opinione pubblica una reazione parallela di discriminazione, denominata islamofobia.
Questo spettacolo Γ¨ un tentativo di mettere ordine fra i tanti pregiudizi legati a questo tema (religione, velo, patriarcato) attraverso la voce di chi li vive in prima persona.
Oltre il velo, infatti, Γ¨ basato su storie vere, raccolte durante laboratori condotti in 7 cittΓ d'Italia, tra cui proprio Padova presso il circolo Nadir.
Da Palermo a Torino, da Cagliari a Bologna, quello che emerge Γ¨ un forte bisogno di riconoscimento e autodeterminazione.