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I Tarantolati di Tricarico sono tra le formazioni in attività più longeve della scena musicale italiana. Nascono in Lucania nel 1975 e conquistano presto la ribalta nazionale grazie al talent-scout Giancarlo Cesaroni, direttore del Folk Studio, il mitico locale romano culla di alcuni tra i più importanti cantautori italiani.
Autentici interpreti della Taranta Lucana, negli anni ’70 sono stati pionieri di uno stile creativo unico, caratterizzato da ritmiche trascinanti, ossessive, dalla presenza scenica travolgente e coinvolgente, con i tamburi in primo piano e le voci maschili all'unisono, nella ripetizione evocativa dei versi della tradizione quasi fossero dei mantra. Uno stile che è entrato a far parte a pieno titolo della tradizione della Basilicata e dell’intera penisola, raccogliendo le entusiastiche critiche di tanti esperti internazionali, Giancarlo Governi fra i primi.
Hanno portato i loro spettacoli, oltre che nei festival e nelle rassegne più importanti di tutta Italia, sui palcoscenici d’Europa, Stati Uniti, Brasile e Russia
Tra le tappe fondamentali della loro carriera sono da ricordare i concerti al Womex di Copenhagen (partecipazione che li consacrerà sulla scena europea), quello di Rock Against Racism a Bruxelles nel 1978, o con il gruppo della Prima Scuola di Samba di Rio de Janeiro e la benedizione di Beth Carvalho; le esibizioni al Festival internazionale di Musica e Danza a Las Vegas, al Cous Cous Festival di San Vito Lo Capo nel 2010 e nel 2014, al Festival internazionale di Musica Popolare Roma Incontra il Mondo a Villa Ada, così come il Blues In Town World Music ed il Premio De Andrè sempre in Roma.
Vanno ricordate le collaborazioni con grandi della cultura e dello spettacolo: Dario Fo, Roberto Benigni, Renato Carosone, Guccini, Francesco De Gregori, Il Canzoniere del Lazio, La Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Le loro musiche sono state scelte per la colonna sonora del noto film Le Rose del Deserto, di Mario Monicelli e, nel 2016, da Emir Kusturica per lo spettacolo “Magna Grecia. Il mito delle origini”.
Lo spettacolo, nell’arco di due ore intense e trascinanti, dà vita alle sonorità di una Taranta internazionale e intergenerazionale, musica di possessione e allo stesso tempo di liberazione.
Dopo quarant’anni ancora di più, grazie anche all’apporto dei nuovi elementi, oggi ripensano la tradizione e scrivono la musica del futuro, cantano la civiltà contadina e suonano la musica del mondo.
TARIFFE
– Biglietto Intero
– Biglietto Omaggio acquistabile al botteghino in sede evento
Tutti i visitatori disabili con invalidità certificata, con accompagnatore.
Bambini al di sotto degli 8 anni accompagnati da genitore con valido documento di identità attestante l’età del bambino.
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