Musiche di compositori del XVI e XVII secolo d’Italia, Francia e Spagna, ed altre
ancora della tradizione popolare in arrangiamenti originali.
Sono riunite dal singolare racconto adattato da un testo dell’attore e
marionettista italiano Massimo Schuster. Si tratta di uno strano fenomeno
riportato dagli storici fin dal cinquecento: una malattia inspiegabile che affligge
centinaia di persone a Strasburgo (ed altrove). I malati non riescono a smettere
di ballare fino allo sfinimento al fine di calmare l’ira di San Vito (martire del
quarto secolo). Accadimenti analoghi si ritrovano in Puglia, così come ci
raccontano i documenti degli antichi viaggiatori, ma questa volta i morbosi
effetti si attribuiscono al morso del mitologico ragno, la tarantola.
Il recital Il santo dei bottài, si arricchisce in
questa versione del contributo di un
grande musicista, il percussionista medio-
orientale Yousef Zayed. A riprova della
fragilità della frontiera ideologica fra
musica colta, musica sacra e musica
popolare, gli strumenti a percussione della
tradizione mediterranea incontrano le
danze del Rinascimento e del Barocco e gli
strumenti a pizzico in uso all’epoca.
Basilica Cattedrale Maria Santissima della Madia, Monopoli
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