Letture Improvvise: Mirko Artuso e Matteo Artuso
Biblioteca di Jesolo
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Mirko Artuso e Matteo Artuso

Letture Improvvise: Mirko Artuso e Matteo Artuso

19 Febbraio 2023 - 18:00
Vendite Online Terminate
A febbraio arriva la prima edizione di Letture Improvvise: tre appuntamenti che portano nella Biblioteca Comunale di Jesolo nuove storie e nuova musica che nascono all’improvviso, tutte da ascoltare e per tutti.

Dettagli evento

Un mondo intero
Mirko Artuso (voce)
Matteo Artuso (musiche)
Tre autori, tre centenari, le loro parole nel rapporto con la musica: Pier Paolo Pasolini, Dino Buzzati e Luigi Meneghello.

Lo studio del Manifesto per un Nuovo Teatro e l’approfondimento sui testi di Pasolini, le sue poesie, il suo cinema, hanno permesso a Mirko Artuso di definire questo reading, mettendo in scena lo sdoppiamento dei suoi personaggi. Il dramma della borghesia di cui Pasolini è interprete e, allo stesso tempo spettatore, è paragonabile al quadro Las Meninas in cui Velazquez dipinge sé stesso mentre ritrae la famiglia reale. Pasolini come Velazquez descrive i personaggi nelle sue storie e, nello stesso tempo, si identifica nella loro vita. Un inno alla vita e agli istinti primordiali.

Il colombre è un racconto breve di Dino Buzzati da cui nasce il reading. Si legge avidamente e dà il titolo all'intera raccolta uscita nel 1966, in cui vengono riproposte le tematiche più care allo scrittore: la rappresentazione del tempo che fugge, l'angoscia dell'attesa, l'assurdità dell'esistenza, il senso della sconfitta. Al centro della scena il rapporto tra musica e immaginazione, individuo e potere, tra dubbio e smarrimento in una costante alternanza fra realtà è allucinazione, attraversando identità e contesti sociali diversi.

Le scorribande, i giochi dietro al muretto, il teatro fatto in casa sopra a un palco improvvisato, le prime gite in moto e la scoperta del mondo adulto fatto di fatiche e ingegno. Il divertimento puro dei giochi - bambini. Bambini che poi diventano adulti: tra chi resta in paese e chi se ne va, tutto raccontato con la dolce musicalità del dialetto da Luigi Meneghello. Proprio l’uso del dialetto è un riappropriarsi dell’infanzia come momento centrale per decodificare il senso della vita che langue verso la malinconia. Non si fa altro che rivangare episodi che ormai anche le mogli conoscono a memoria. Saranno storie forse anche logore, ma che vivranno finché qualcuno le ricorderà.

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