“La mano è azione: afferra, crea, a volte si direbbe che pensi. In stato di quiete, non è un utensile senz’anima, un attrezzo abbandonato sul tavolo o lasciato ricadere lungo il corpo: in essa permangono, in fase di riflessione, l’istinto e la volontà di azione, e non occorre soffermarsi a lungo per intuire il gesto che si appresta a compiere.”
H. Focillon da Elogio della mano
La mano è stata a lungo pensata come un condotto di potere – che trasforma l’energia invisibile nel mondo della forma.
La mano è anche l’organo dell’immaginazione.
Non c’è rottura tra pensiero e immaginazione: le mani creano, modellano sia la materia che le idee, creano linguaggi comuni e danzano figurazioni incomprensibili.
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