Dettagli evento
14 Dicembre 2022
mercoledì h 18,00
[parentesi] è un progetto che si serve della fotografia e della performance per raccontare un processo.
Ideato da Jacopo Ruben Dell’Abate e Daria Greco, mette in relazione le condizioni di sfrenatezza e riposo. La successione elaborata dai due autori sottolinea il carattere irreprensibile dell’eccitazione e la permeabilità della tregua, incoraggiandone una lettura formale e, insieme, emozionale.
La scelta del bianco e nero e il suo impiego confondono l’impronta e svelano le intenzioni, arrivano come echi e si piazzano come macigni, suggeriscono chimere e inoculano realismo.
Tra toni lattescenti e forme mozzate, l’azione performativa si presenta al pubblico in site specific, dichiarando la sua anima corruttibile, in cui la natura del segno non è esattamente attribuibile né solo al gesto della danzatrice, né solo allo sguardo del fotografo.
BIOGRAFIA
Jacopo Ruben Dell’Abate Diplomatosi presso il SAE Institute di Milano, Jacopo Ruben Dell’Abate è un fonico, sound designer e musicista. È stato fonico di sala per diversi artisti della scena musicale italiana come Gazzelle, Fedez, Giovanni Truppi, Lucio Leoni. Per il teatro è stato fonico di sala / programmer assistant per Hubert Westkemper in Una cosa Enorme di Fabiana Iacozzilli – produzione Cranpi; LA CLASSE di Fabiana Iacozzilli – produzione Cranpi; sound designer per Prospettiva 19 di e con Lucio Leoni. Nel 2020, impossibilitato a svolgere il suo lavoro ordinario a causa dell’ancora attuale pandemia di Covid-19, ha riscoperto una vecchia passione per la fotografia specializzandosi principalmente nel genere street e studiando tecniche e software di post-produzione fotografica per la gestione correttiva e creativa del bianco e nero. L’attrazione per questa forma espressiva non è del tutto casuale, a partire da suo nonno paterno che lavorò come fotoreporter per varie testate nella Milano ruggente degli anni di piombo e delle contestazioni studentesche, passando per padre e zio che approcciarono con simile passione a questo mezzo, lo scatto di una reflex è sempre stato percepito come un gesto familiare ai suoi occhi già dalla primissima infanzia.
Daria Greco è una danzatrice e autrice che basa la sua ricerca coreografica sul rapporto fra meccanica del corpo e immaginazione, e si serve di pratiche dell’antiabitudine per rintracciare sprazzi di realtà.
Artista associata del gruppo Chiasma (MIC) di Salvo Lombardo, lavora, inoltre, con Carsten Saeger, Alice Gosti/Malacarne, Fabritia D’Intino, Clementine Vanlerberghe, Riccardo Guratti, DOM.
Determinanti per le sue scelte artistiche, gli incontri con Marta Ciappina e Arkadi Zaides.
Dal 2007 al 2009 è stata ballerina e presentatrice nel programma televisivo Music Gate (RaiGulp/Rai 1)
Tra i suoi progetti autoriali Noyau (2017), TAGADA’ (2021, collaborazione con F. D’Intino) e Crangon Crangon (progetto vincitore di Odiolestate 2021_,Carrozzerie | n.o.t; Fuoriprogramma Festival/Teatro Biblioteca Quarticciolo; Citofonare Pimoff; PERIFERIE ARTISTICHE – Centro di Residenza Multidisciplinare del Lazio// Twain; ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio che a debuttato a Short Theatre 2022– Vibrant Matter). Dal 2020 è cofondatrice di Ostudio, progetto di coabitazione artistica nel quartiere di Roma Torpignattara, dal 2018 di SiR_sharing in Roma, spazio di messa in rete e di condivisione di pratiche di ricerca rivolto ai performer nella capitale e dal 2017 collabora attivamente con Scup_Sport e Cultura Popolare, realtà romana autogestita.