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TANTO VALE DIVERTIRSI
diretto e interpretato da Antonella Carone, Tony Marzolla, Loris Leoci
drammaturgia Damiano Nirchio
scene e costumi Pier Paolo Bisleri
luci Giuseppe Pugliese
durata 1h e 20 min
SINOSSI: “Un po’ per celia, un po’ per non morire!” diceva Ettore Petrolini citando Madama Butterfly. E non è proprio per esorcizzare la morte che l’uomo, o qualcuno più su, ha inventato la risata?
In una scena tirata a lucido, pronta ad accogliere il "pubblico" delle grandi occasioni, tre attori ripassano le scene dello spettacolo che da lì a poco andranno a rappresentare: la famosa tragedia shakespeariana "Amleto" riscritta dal capocomico in una singolare chiave comica che possa far "morire" dal ridere! Così vaudeville, avanspettacolo, teatro comico futurista, kabarett, umorismo yiddish sono mescolati in un gran pentolone con le parole del bardo inglese, dando vita a divertenti misunderstanding che fanno riaffiorare anche la "strana" natura del legame tra i tre.
Un surreale omaggio alla comicità del ‘900 e alla sua Storia: un' incessante cavalcata tra frizzi, guizzi e lazzi in fuga da una tragedia che intanto s’avvicina, esattamente come il "pubblico" che incombe al di là del sipario, scandendo il tempo che resta con rumori che ricordano l'avvicinarsi minaccioso di giganti o di strani apparecchi di guerra...
Sorge il dubbio che ci sia poco ormai da ridere. Eppure… “Non abbiamo più molto da perdere, mi sembra. Tanto vale… Divertirsi. No?”
NOTE DI REGIA: Lo spettacolo si ispira a fatti realmente accaduti durante la seconda Guerra Mondiale e, in particolare, al periodo di permanenza dei maggiori attori comici dell'epoca nel campo di transito di Westerbork in Olanda, dove questi artisti dovevano esibirsi in spettacoli leggeri di intrattenimento in cambio di una momentanea immunità dai campi di sterminio. Erano nomi di primissimo piano della scena mitteleuropea: Camilla Spira, Max Ehrlich, Kurt Gerron (reduce dal grande successo de “L’Angelo Azzurro” pochi anni prima), ma anche il pianista Willy Rosen o il duo swing “Jonny e Jones”, per citarne alcuni.
Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro performance si replicarono in situazioni sempre più dure per allietare i loro carcerieri e aguzzini accomodati nelle prime file.
Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci, insieme autori del progetto, registi e interpreti, in questo secondo lavoro dopo "Alla moda del Varietà", proseguono il loro lavoro di esplorazione dei meccanismi della risata. Questa volta lo fanno muovendosi su un terreno delicatissimo, basandosi su ricerche e testimonianze storiche e cercando di omaggiare il potere di quella risata che storicamente riuscì a "rovesciare la scansione del lutto".
Un'operazione che racconta da una prospettiva piuttosto inusuale e originale il dramma della Shoah (e, di riflesso, di tutte le situazioni in cui si trovano faccia a faccia oppressi ed oppressori) e che mostra come, anche in un contesto di morte e sofferenza, l'Arte e la Risata riuscirono a farsi spazio per aiutare a sopravvivere o anche solo per dare una chance in più. Un'ultima ancora...
I biglietti per assistere allo spettacolo saranno acquistabili anche presso il Centro di Informazioni Turistiche di Sulmona, presso il Palazzo della SS. Annunziata in Corso Ovidio.
L'organizzazione propone al pubblico del teatro una tariffa unica di € 20,00; non sono previste riduzioni se non per persone con disabilità e accompagnatori, per cui i biglietti sono acquistabili solamente in biglietteria. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.
Condizioni di uso degli acquisti:
-i biglietti acquistati non possono essere rimborsati o annullati, a meno che l'evento non venga completamente annullato dall'organizzatore;
- La direzione si riserva la facoltà di apportare eventuali modifiche alla programmazione per cause di forza maggiore.