Nel medioevo, la musica da danza strumentale, era affidata alla memoria dei suonatori che eseguivano i repertori senza l'utilizzo della scrittura, esattamente come succede ancora oggi nelle tradizioni popolari. Un esiguo numero di brani è sopravvissuto in alcuni codici manoscritti del XIV sec. sparsi attualmente per le biblioteche d'Europa. Questi preziosi documenti sono la testimonianza di una prassi strumentale molto evoluta, che trova affinità in alcuni repertori della musica tradizionale del sud Italia. Gli strumenti ad arco sono fra i più documentati nell'iconografia del medioevo dove si rappresentano feste e balli. Gli strumenti ad arco del medioevo si sono gradualmente trasformati nelle forme che conosciamo attualmente, ma, certamente alcune tecniche e alcuni stili esecutivi sono sopravvissuti nella musica tradizionale e, in un singolare caso, anche nello strumento chiamato Lira, costruito e suonato ai giorni nostri in Calabria.
La nostra esecuzione, proponendo una chiave di lettura trasversale, prevede l'utilizzo di copie storiche di strumenti medievali (Vielle, Ribeche) ma anche della Lira calabrese.
Attraverso suoni e strumenti diversi offriamo un'esperienza eco di un tempo forse non perduto.
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