And The Colored Girls Say: Doo Da Doo Da Doo Da Doo è un’indagine coreografica sul margine scenico come metafora del margine sociale. Ispirandosi alle riflessioni della saggista militante bell hooks e mettendo in scena l’anonimato delle coriste background nella cultura pop musicale americana, si delinea come un chiaroscuro di corpi e di voci all’ombra della ribalta. È un concerto di voci non in capitolo, di seconde voci, comparse e sfondi. È uno show senza la star, è quello che sta attorno all'oggetto messo a fuoco in un’immagine, è il bianco attorno alle parole scritte. È tutto quello che sta oltre una linea di margine e a cui non è dato entrare nella luminosa zona delle luci della ribalta.