sabato h 19,00
Pratiche di presenza, tra pieni e vuoti di spazi interni ed esterni, frammentati o integrati, attivati da vibrazioni e intuizioni, tensioni e distensioni. Prima del movimento agito, il movimento della presenza tra le forze della stasi illusoria. Dall’ascolto del silenzio si affonda nell’accensione necessaria al viaggio prima dell’incontro con la musica. Ora il suono è quello dei e tra i corpi in movimento. Nella fine percezione dell’esserci, esercizi di dialogo vivo tra corpi generatori di suoni inudibili ma visibili, attraversano possibili trasformazioni di relazione e stato tra assonanze, dissonanze, risonanze, ritardi, anticipi, unisoni. Si interpella costantemente la specificità musicale del danzare, che offre così percezioni di peculiari versioni concrete del medesimo panorama sonoro-cinetico.