Alessandro Baldinotti e Giusi Merli | Bestie | Teatro degli Atti | 11/09/21
Teatro degli Atti
Rimini,Via Cairoli, 42
47921
Italy

Organizer

Alessandro Baldinotti e Giusi Merli

Alessandro Baldinotti e Giusi Merli | Bestie | Teatro degli Atti | 11/09/21

11 September 2021 - 21:30
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dall’opera omonima di Federigo Tozzi
con Alessandro Baldinotti e Giusi Merli
regia Andrea Macaluso
Bestie è un progetto che nasce come “concerto scenico”. Un'indagine sul potere evocativo della parola in quanto puro suono

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Event details

dall’opera omonima di Federigo Tozzi
con Alessandro Baldinotti e Giusi Merli
regia Andrea Macaluso

una co-produzione Il Lavoratorio e Teatro della Limonaia – festival Intercity


Bestie è un’opera misteriosa e a tratti indecifrabile.
Prima tappa della fulminea stagione narrativa di Federigo Tozzi, è una raccolta di brevissimi racconti a metà fra prosa e poesia, aforismi, squarci, che costituiscono una sorta di frammentario viaggio interiore nelle inquietudini del grande autore.

Bestie. Perché in ogni racconto c’è sempre una bestia che appare, spesso inaspettatamente. Quasi una rivelazione, spesso sgradevole e feroce, che spiazza e che fa rabbrividire.

Bestie. Perché in questo “bestiario” moderno si arriva a condensare, per via di una serie di visioni, allucinazioni, tutto il peso insopportabile che un mondo ostile e violento assume per l’io narrante, un’anima “senza amicizie, ingannata tutte le volte che ha chiesto d’esser conosciuta”.

La sfida è di fare di questa parola così intima e personale, pensata come una confessione, una possibile partitura per due voci recitanti. Entrare in contatto con l’intimità del poeta. Provare a “dire”, preservando l’ineffabile.

Bestie è un progetto che nasce come “concerto scenico”. Come indagine, cioè, sul potere evocativo della parola in quanto puro suono, in una dimensione che valorizzi ed estremizzi tale sollecitazione sensoriale. È il testo stesso di Tozzi ad esigere questo tipo di approccio: un testo in cui la concretezza della parola si impone in maniera quasi scabrosa, in cui niente è descritto ma tutto è percepito fisicamente, in un continuo alternarsi di molteplici, violente rivelazioni.