È un organismo danzante unico, un corpo sociale frammentato in continua metamorfosi che si sfida nella caduta e nel cambiamento, esorcizzando con il corpo la paura della diversità e dell’ignoto, perdendo identità ed inventandone di nuove.
La musica, composta da Francesco Arcuri, nasce da una composizione da lui realizzata durante il primo lockdown del 2020, poi aperta, frammentata e ricomposta attraverso esplorazioni ritmiche e sonore realizzate con oggetti e strumenti musicali “rotti”