LA STRAGE DI PARIGI
da Christopher Marlowe
Omaggio a Juan Rodolfo Wilcock a cura di Gian Maria Cervo e Lidija Dedovic In collaborazione con il Festival Wilcock
NUOVO ALLESTIMENTO IN PRIMA NAZIONALE
La strage di Parigi è uno dei testi del teatro elisabettiano più menomati e corrotti giunti a noi. È in versi (in pentametro giambico) e non è suddiviso in atti. Si calcola che sia una sorta di riassunto dell’opera originale poiché corrisponde in lunghezza alla metà di un testo tradizionale. Fu scritto da Marlowe intorno al 1591/2 e rappresentato nel gennaio del 1593, l’anno della sua (presunta) morte.
È diverso dalle oltre opere elisabettiane per un certo carattere dispersivo, a prospettiva multipla, polivocale. E’ una sorta di telegiornale e Rodolfo Wilcock suo grande traduttore per l’Italia ne apprezzava proprio questo aspetto. Le vicende dell’opera ruotano attorno alla famigerata Notte di San Bartolomeo, vissuta in prima persona da Francis Walsingham, capo dei servizi segreti della regina Elisabetta I, datore di lavoro di Christopher Marlowe (nelle sue attività spionistiche) e ambasciatore inglese a Parigi all’epoca dei tragici fatti.