le diverse anime del racconto omerico attraverso le riflessioni di un’ancella, immerse in un’intercalare con la voce della regina d’Itaca e la poetica del testo tradotto da Ippolito Pindemonte nel 1822.
Immersi in un limbo sospeso tra i mondi della narrazione, ascoltiamo la testimonianza dell’ancella che ripercorre in prima persona le vicende accadute intorno e a causa di Penelope che qui, libera dall’immagine di simbolo fiabesco di fedeltà coniugale, veste i panni della donna che è: una donna di potere che tiene sulle spalle un intero regno, dura e stanca al tempo stesso, ma pari in astuzia all’uomo che è approdato a Itaca. Poiché “conservare il trono era il suo inamovibile scopo”.
musiche originali di Lorenzo Boscucci
soggetto di Chiara Cappelli - testo di Arlo Bigazzi e Chiara Cappelli
visual e allestimenti scenici di Simona Canacci
regia di Arlo Bigazzi
produzione Materiali Sonori