Il progetto nasce da racconti e frammenti di vissuti personali di coloro che hanno conosciuto il significato della parola “malato”. Nanà è un personaggio immaginario, nato dalla personale esperienza dell’autrice.
Sono solo suoni nasce da una favola. Quella che si racconta ai bimbi per farli dormire, e quella che si racconta ai grandi per non farli svegliare. In un mondo delle favole, dove i pazzi sono i cattivi, Nanà scava per trovare la sua verità: cosa resta dopo la morte? Cosa resta dopo il silenzio? Forse solo un lungo suono che l’accompagna da tutta la vita. Il suono del suo nome che vibra con la parola “pazza”.