MARIA STUARDA – UNA QUARANTORE PER L’AFGHANISTAN, progetto installativo-performativo di autori vari con concept Gian Maria Cervo e Laura Lucibello, frammenti da Schiller a cura di Carlo Fineschi e Sara Allegrucci, musiche di Claudio Capponi, interventi critici di Marcello Carriero e spazio di Piergiorgio Celestini
Ma che cos' è una macchina delle quarantore? La macchina delle quarantore è una macchina barocca per l’adorazione dell’eucarestia che ha avuto il suo sviluppo in piena epoca della Controriforma. Anche le congregazioni e le accademie di pittori, scultori e architetti organizzavano le loro macchine, alimentate da lucerne a olio e candele, e lasciavano giovani artisti, desiderosi di inserirsi nell’ambiente accademico, a vegliarne il decoro, in modo che i lumi non si spegnessero (anche Caravaggio effettuò dei turni di veglia a una macchina delle quarantore). A questa tradizione è associata questa installazione, concepita da Gian Maria Cervo in collaborazione con Laura Lucibello, che copre nei giorni una durata effettiva di 40 ore e che attraversa vari scontri e conflitti a sfondo religioso dall’Inghilterra elisabettiana all’Afghanistan dei giorni nostri. A vegliare la macchina cittadini comuni e artisti, mentre scorrono contributi musicali, frammenti teatrali e interventi critici.
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