La performance I topi. Non li possiamo nemmeno vedere si muove nello spazio di ibridazione fra il teatro di prosa e la danza contemporanea.
La performance I topi. Non li possiamo nemmeno vedere si muove nello spazio di ibridazione fra il teatro di prosa e la danza contemporanea.
La danza abita un confine instabile tra costruzione sociale e decostruzione interiore: la prima fatta di aspettative, ruoli, simboli codificati, l’altra intima e spesso silenziosa, che smonta pezzo per pezzo ciò che è stato appreso, imposto, assorbito.
Kaukokaipuu – per un’indagine sullo Stare è un solo di danza e voce in collaborazione con il sound designer Jacopo Cerolini. Kaukokaipuu è un termine finlandese che esprime una nostalgia per luoghi mai visitati.
Il complesso di Ofelia, l'effetto di Lady Macbeth, la tragedia di Giulietta. Ai personaggi femminili shakespeariani vengono spesso attribuite follia e instabilità. La popolarità della follia femminile si estende ben oltre l'opera di Shakespeare!
Il progetto artistico, che vede in scena i danzatori Fabio Pronestì e Diego Spiga con la musica di Simon Balestrazzi, prende spunto dal sole, simbolo di forza e energia, ma anche eterno ritorno dell’identico, silente e somma scansione del tempo.
Anatomia, dal greco ἀνατομή-dissezione, e Ricordo, dal latino recŏrdari-richiamare al cuore, si legano per costruire una rivelazione intima e sincera, che corre lungo la linea del tempo. Il titolo scelto evoca un corpo freddo, sezionato metodicamente.
Un progetto cross disciplinare ispirato a La Metamorfosi di Kafka, che indaga profondamente e ironicamente sulla sottile linea che c’è tra realtà e finzione, tra l’onestà dell’essere e il ruolo da interpretare, tra l’”agire” concreto e la pantomima.
Gran parte dei segreti è racchiusa nella memoria di quei telefonini che sono diventati parte integrante della nostra esistenza.
Allo specchio: musica di Sylvius Leopold Weiss, Georg Philipp Telemann, Johann Sebastian Bach Teodoro Baù, viola da gamba Giulio Petrella, tiorba
“Accordion in Time” è la dimostrazione della versatilità della Fisarmonica, strumento di recente uso nell’ambito della Musica Colta ma con suoni che rimandano alle origini del tempo. Un viaggio dall’epoca Barocca fino ai nostri giorni.