Unlimited Attention è una durational performance che si estende per quattro ore per esplorare, esaurire ed espandere i confini della resistenza e la relazione tra suono e movimento del corpo.
Unlimited Attention è una durational performance che si estende per quattro ore per esplorare, esaurire ed espandere i confini della resistenza e la relazione tra suono e movimento del corpo.
Suoni di droni ronzanti, ceramiche e luci al neon comunicano attraverso il corpo di Salômé. A poco a poco, questi elementi generano ritmi, effetti sonori e melodie, che vengono fatti esplodere dal microfono e dal pedale autotune di Camille. e poi Adél...
L’arbitrarietà di un sistema caotico, altamente sensibile alle condizioni iniziali, innesca un comportamento che in molti casi non è completamente casuale, ma segue una tendenza prevedibile e che si potrebbe pindaricamente assorbire nel concetto di destino
di forchette e di coltelli che battono sui piatti di giochi fatti ad alta voce di corpi che prendono parola senza chiedere il permesso di luoghi dove senti le voci e non siamo dentro alla tua testa
Guardando le opere di Francis Bacon, emerge la sensazione che il corpo sfugga, proprio come accade con Buster Keaton, il cui corpo sfugge mentre cade, sfuggendo alla propria presenza. Il corpo si mostra inafferrabile,incapace di stabilizzarsi in una forma
La performance è strutturata come un atlante in cui, capitolo per capitolo, gli “esemplari” umani sono chiamati a esporsi su un palco-ring dove la durata delle azioni è scandita dal gong della regia.
Senza prendere ispirazione da niente che possa arrivare in salvo, senza appoggiarsi a rimandi di senso o storie già scritte -eccetto ciò che già, consciamente o inconsciamente, è parte acquisita dalla vita.
Il progetto è pensato come una serie di azioni, “proteste”, che nascono da pratiche solitarie e meditative dove il corpo si fa simbolo di un territorio in cui indirizzare il pensiero di Cura. Per il Festival verrà ospitato presso gli spazi dei Musei Civici
Rileggendo l’immagine della caduta degli angeli ribelli e spostandola ad un’osservazione su recenti fenomeni musicali ci si chiede che frequenza incarna il corpo che vive questo presente iper-culturale in continuo stato di avanzamento e accelerazione.
La performance I topi. Non li possiamo nemmeno vedere si muove nello spazio di ibridazione fra il teatro di prosa e la danza contemporanea.